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Lavatrice ad ultrasuoni per la pulizia delle parti meccaniche di un rilevatore di neutroni del FRM II

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La case history del FRM II Forschungs Neutronenquelle Heinz Maier-Leibnitz

Il Forschungs-Neutronenquelle Heinz Maier-Leibnitz (FRM II) è il principale reattore di ricerca tedesco e sorgente di neutroni situato a Garching a Nord di Monaco di Baviera.
La sorgente di neutroni FRM II è gestita dalla Technische Universität München ed é utilizzata principalmente per ricerca fondamentale in fisica, chimica, biologia e scienza dei materiali.
La sorgente è in funzione dal Marzo del 2004 e ospita venticinque linee di fascio utilizzate da diverse università e istituti per diverse applicazioni dei neutroni alla ricerca sia di base che applicata per indagare le strutture atomiche e le dinamiche di materia soffice e solida in modo non distruttivo.
La potenza del reattore è di 20 Megawatt e consente esperimenti di alta qualità con tempi di irraggiamento relativamente brevi. Attraverso l'analisi dell'interazione del fascio di neutroni con il campione di materia da studiare si ottengono importanti conoscenze della struttura e della proprietà della materia.
Compito principale del laboratorio di rivelatori ed elettronica presso FRM II è lo sviluppo e la manutenzione di rivelatori di neutroni per strumenti scientifici. Attualmente il gruppo sta realizzando una camera proporzionale a multifili con gas Elio-3 (MWPC), un rilevatore a due dimensioni che sarà installato sul diffrattometro STRESS-SPEC, uno strumento dedicato alla misura delle tensioni residue dei materiali.
Questo tipo di rilevatore esibisce eccellenti proprietà in termini di efficienza di rivelazione, risoluzione di posizione e reiezione di raggi gamma. Tuttavia al fine di raggiungere e mantenere nel tempo queste performance alcuni aspetti costruttivi meritano una particolare attenzione.
All'interno del rivelatore deve essere garantita un’atmosfera estremamente pulita evitando l’impiego di qualsiasi di materiale che degassando potrebbe contaminare il gas Elio-3. Analogamente, residui di lavorazione e di sporco devono essere assolutamente rimossi prima della chiusura del rivelatore.
Il laboratorio rivelatori ed elettronica a FRM II ha recentemente utilizzato una vasca di lavaggio ad ultrasuoni modello SONICA 90L EP per pulire il contenitore del rivelatore MWPC e altre parti. Il modello SONICA 90 litri ha potuto facilmente ospitare parti meccaniche di dimensioni di 400 x 400 mm2 come ad esempio flange in acciaio inox, finestra in alluminio e piastre PCB permettendo una pulizia molto veloce ed efficace.

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Fig. 1: MWPC Detector: entrance window (Aluminium)

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Fig. 2: MWPC Detector: back flange (Steel)

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Technische Universität München, TUM, MWPC Detector: PCB ultrasonic cleaning, sonica ultrasonic cleaners, ultrasonic cleaning

 Fig. 3. MWPC Detector: PCB

Per ulteriori dettagli potete scaricare l'articolo tecnico del Detector & electronics LAB, ZWE FRM II

Utilizzo del bagno ad ultrasuoni SONICA Ultrasonic cleaner nel processo di degasificazione in campo enologico

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Presso il laboratorio del Centro di Riferimento Enologico S.r.l. di Pozzuolo del Friuli (UD) il Dott. Fabio Tordonato utilizza un bagno ad ultrasuoni SONICA 3200 EP per "degasare" i campioni di vino da analizzare in spettroscopia IR.

Bagno ad ultrasuoni SONICA 4300MH Test di valutazione eseguito dal Dott. Alberto Bianchi dell'Università degli Studi di Milano Bicocca

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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO - BICOCCA
DIPARTIMENTO DI SCIENZA DEI MATERIALI
via  Roberto Cozzi, 53 - Milano

Il Dottor Alberto Bianchi, Responsabile del laboratorio di sintesi e caratterizzazione di materiali polimerici e nano compositi, presso il dipartimento di Scienza dei Materiali dell’università Milano-Bicocca ha testato il bagno ad ultrasuoni SONICA 4300MH per la dispersione di nanoparticelle, scioglimento di soluti e pulizia di parti di apparecchiature e vetrerie da laboratorio.

Utilizzo della cavitazione ultrasonora presso il dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria Chimica

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POLITECNICO DI MILANO
DIPARTIMENTO DI CHIMICA, MATERIALI ED INGEGNERIA CHIMICA " Giulio NATTA "

Il Dottor Cristian Gambarotti, del laboratorio di Chimica Organica di Base e Chimica Verde del Politecnico di Milano ci ha rilasciato la sua relazione sull'impiego di un bagno ad ultrasuoni per la ricerca sui Nanotubi di Carbonio e Silici nano strutturate.
La vasca infatti permette la disgregazione dei materiali studiati in tempi molto brevi.

"Milano, 16 maggio 2011

Il bagno ad ultrasuoni presso il Politecnico di Milano Dipartimento di Chimica, Materiali ed Ingegneria chimica "Giulio NATTA"

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L'efficacia di una vasca ad ultrasuoni SONICA® impiegata in uno dei laboratori del Politecnico di Milano

Il professor Walter Navarrini, Responsabile del Laboratorio della Chimica del Fluoro e dei Materiali Fluorurati, ci ha rilasciato la sua personale testimonianza sull'utilizzo degli ultrasuoni per aumentare l'efficacia e la velocità delle operazioni in cui è necessario il passaggio di un composto chimico fra due fasi diverse.

Le nostre lavatrici ad ultrasuoni presso il dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria

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Il laboratorio di Interazioni Ioni Superficie e il lavaggio ad ultrasuoni dei campioni.

Nel Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria esistono diversi laboratori di ricerca, uno di questi è il laboratorio di Interazioni Ioni Superficie.

Lavatrice ad ultrasuoni per il lavaggio di parti del motore di una Toyota Landcruiser. Un caso pratico

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Il lavaggio ad ultrasuoni consente di ripristinare"come nuovo" alcuni componenti del sistema di alimentazione di un motore diesel.

Il video mostra un caso pratico di lavaggio ad ultrasuoni effettuato sui condotti di scarico e valvola EGR di un motore diesel di una Toyota Landcruiser.

Bagno ad ultrasuoni SONICA presso il laboratorio di nanotecnologie del Museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" a Milano

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La collaborazione della SOLTEC con CIMaINA ed il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci".

Il bagno ad ultrasuoni SONICA viene utilizzato all'interno del nuovo laboratorio oltre che per le normali procedure di lavaggio di vetreria e di mescolamento di soluzioni chimiche, anche per la ricerca e la sperimentazione di dispersioni di nanoparticelle all'interno di liquidi per applicazioni nell'ambito delle nanotecnologie.

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