La base italiana di Baia Terra Nova in Antartide
Submitted by soltec-admin on Thu, 04/29/2010 - 10:24
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Piri Reis era un ammiraglio della flotta dei turchi ottomani e soprattutto un grande esperto delle terre del mediterraneo.
Nel 1513 d.C. disegnò con estrema cura una mappa dettagliata che fu rinvenuta soltanto nel 1929 nell'antico Palazzo Imperiale di Costantinopoli. La mappa metteva in risalto la costa occidentale dell'Africa, la costa orientale del Sud America e un tratto di costa che sembrerebbe quello della Queen Maud Land, a Nord-Est del Mare di Weddell.
Ma l'Antartide non fu avvistata soltanto nel 1820? E allora, come è possibile che un ammiraglio ottomano abbia potuto realizzare un dettaglio così preciso dell'Antartide? Questo rimane un mistero non ancora risolto e soprattutto molte sono le supposizioni e le tesi proposte.
Ma una cosa è certa; l'Antartide è tuttora e rimarrà ancora per molto tempo, una fonte inesauribile di misteri e di curiosità scientifiche per il genere umano.
Il Governo italiano, ha sottoscritto il Trattato Antartico il 18 marzo 1981 e nel 1985 è stata approvata la legge n. 284 che istituiva il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA).
Naturalmente il PNRA non è certo stato istituito per svelare il mistero della mappa dell'ammiraglio Piri Reis, ma bensì per affrontare ricerche di carattere scientifico e tecnologico nel campo delle Scienze della Terra, Fisica dell'Atmosfera, Cosmologia, Biologia e Medicina, Oceanografia, Scienze Ambientali e Tecnologia.
In questo contesto, l'ENEA, il CNR, le Università, numerosi Istituti di ricerca italiani, e alcuni Ministeri forniscono ricercatori, uomini addestrati, mezzi aerei e marittimi per la ricerca scientifica in Antartide.
L'Italia ha installato una Base permanente, denominata Baia Terra Nova nella Terra Vittoria del Nord. Le sue coordinate sono: latitudine 74°41'23'' S e longitudine 164°07'23'' E.
Dal 1985 ad oggi sono stati costruiti oltre 5.000 m quadrati di aree operative di cui 1.600 di soli laboratori.
Sono state realizzate 10 stazioni per la registrazione di dati ambientali e scientifici, 1 sala meteo, 3 piattaforme per l'atterraggio degli elicotteri, 1 molo per l'attracco dei natanti. È stato installato il più grande telescopio antartico e molto altro ancora.
La caratteristica che colpisce maggiormente è che in questa "piccolissima Italia dell'estremo Sud" all'altro capo del mondo, tutto funziona a dovere e soprattutto i servizi e le attrezzature non mancano.
L'organizzazione della Base italiana è coordinata dall'Ing. Mario Zucchelli Capo del Progetto Antartide dal 1987.
Sempre in Antartide, e più precisamente sull'altopiano antartico, ad una quota di 3.230 m, ad una distanza di 1.200 Km dalla Base di Baia Terra Nova (BTN) e di 1.100 dalla Base francese Dumont d'Urville (DdU) è stata avviata la costruzione, nel sito denominato Dome C, della nuova Base Italo-Francese "Concordia", una bellissima e modernissima struttura tutta realizzata in metallo, che ospiterà i ricercatori tutto l'anno, inverno compreso.
Il progetto di questa Base avveniristica, risale al 1993 quando il PNRA e l'IFRTP (Istituto Polare Francese) hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per lo sviluppo di un programma di ricerca comprendente la realizzazione e la gestione di una base ubicata a Dome C (Base Italo-Francese "Concordia").
Su questo altopiano, all'interno del continente, la temperatura media estiva è di -35°C e raggiunge punte di -80°C nel periodo invernale.
Ovviamente a queste temperature, è necessario munirsi di equipaggiamenti speciali e sopratutto disporre di attrezzature meccaniche ed elettroniche opportunamente progettate e costruite per funzionare in completa sicurezza a temperature così basse.
In questi luoghi non è permesso il minimo errore; anche allontanarsi per pochi istanti dalla base, può diventare molto pericoloso.
Infatti è sufficiente imbattersi nel vento catabatico (raffiche di vento gelido che spirano spesso oltre 160 km/h) e se non si è provvisti di tenda, radio trasmittente e del kit di sopravvivenza, non è possibile sopravvivere nemmeno per pochi minuti; la morte per assideramento è assicurata.
Tutte le notizie e le foto contenute in queste pagine sono state gentilmente concesse dal PNRA
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